I luoghi della identità collettiva: le nuove piazze dei quartieri esterni di Como
Da sempre, nella tradizione dei borghi italiani, le nostre comunità, anche le più piccole, si sono riconosciute e incontrate nelle loro piazze.
La piazza è luogo simbolico, forte e riconosciuto, che è parte del nostro modo di vivere e della nostra storia civile: e il luogo dell’incontro, quotidiano o speciale, delle generazioni e delle storie personali e collettive.
La piazza è il luogo del rito collettivo, del tempo perduto a non fare nulla di necessario, è la scena fissa e profonda – anche nella sua possibile semplicità di forma o di dimensione – nella quale si svolge la vita individuale e la vicenda di una comunità: di quella “civitas” che comprende in sé il senso del luogo identitario e della cittadinanza.
L’abbandono nel quale sono stati lasciati quasi tutti i borghi dei quartieri esterni alla città di Como è uno dei temi che Civitas- Progetto città e della coalizione che sostiene Adria Bartolich Sindaca intende affrontare con interventi puntuali e strategici, coordinando fasi di intervento ben programmate, che permetteranno di restituire ai cittadini quei luoghi urbani quasi sempre invasi dal traffico veicolare e dai parcheggi, per ritrovare il senso di una identità collettiva.
Nel nostro programma di rinascita urbana dei quartieri collinari della città, i progetti per le piccole piazze di comunità hanno lo scopo di ritrovare luoghi di identità collettiva, di incontro e di uso diretto nella vita dei residenti, recuperando il senso perenne, oggi spesso negato, del valore sociale dello spazio pubblico, dominato per 50 anni dell’asfalto per automobili e parcheggi.
Presentiamo oggi 6 progetti (clicca sul progetto per scoprirne i dettagli):
Obiettivi della nostra Coalizione:
- restituire lo spazio pubblico sprecato all’uso quotidiano dei cittadini di ogni età
- creare zone pedonali multifunzione per mercato, eventi pubblici e attività culturali di piazza
- introdurre nuove piccole attività collettive multigenerazionali
- razionalizzare i percorsi di mobilità su gomma e i parcheggi di servizio
- aumentare la superficie di aree verdi e di spazi ombreggiati naturalmente
- affidarne la gestione a associazioni locali per l’utilizzo e il controllo degli spazi comuni
- ristrutturare gli edifici pubblici o i Centri Civici già esistenti o dove assenti, costruirne di nuovi, più belli e più utili a tutti
- eliminare le barriere architettoniche
Metodo e fasi di intervento:
- affrontare velocemente, all’interno degli uffici tecnici comunali, la fase progettuale con progetti coordinati e partecipati
- -valutare la possibilità di partecipazione del capitale privato (ad esempio nel caso di realizzazione di parcheggi sotterranei per i residenti)
avviare la realizzazione per fasi successive a scadenza programmata
- introdurre la compresenza di nuove micro-attività di quartiere: piazza per mercato e per eventi, campetti sportivi di basket, piccole piste di aree per campo bocce, aree per gioco bimbi, tavoli fissi per circolo anziani
- riorganizzare il sistema di sosta di autobus e automobili nelle aree limitrofe disponibili
- utilizzare nella riprogettazione delle aree pedonali, elementi tipologici e architettonici semplici, riconoscibili e ricorrenti, come portici, percorsi verdi coperti, punti di servizio per acqua pubblica, chioschi e sedute di gruppo e individuali.
- mettere a dimora nuovi filari di alberature e di aree a verde per creare ombra e aree di sosta
Il nostro sguardo intende anche promuovere in profondità quella socialità che ha come fondamenta l’incontro e l’inclusione come alternativa alla città del sospetto. Vogliamo concorre a costruire la città della solidarietà e della relazione del tutto alternativa alla città della paura, una città nella quale lo spazio pubblico è “nostro” per vince la penombra di luoghi freddi e da evitare perché anonimi è quindi “di nessuno”. È lo pubblico accogliente e vissuto che genera quelle condizioni di tranquillità e sicurezza da tutti invocate.
Ado Franchini
Candidato consigliere di Civitas – Progetto città