Continua, nei nidi, l’azione di demolizione dei servizi di supporto alla famiglia, patrimonio comunale. Che cosa dobbiamo aspettarci di peggio?

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Continua, nei nidi, l’azione di demolizione dei servizi di supporto alla famiglia, patrimonio comunale. Che cosa dobbiamo aspettarci di peggio?

Pensavamo di aver già detto tutto (https://www.civitascomo.it/asili-nido-che-delusione/)
Ma ci sono novità recentissime che ci inducono a riaprire il tema.
Negli ultimi giorni, l’amministrazione comunale ha deciso, come sempre in modo unilaterale, improvviso e verticistico, di chiudere i “servizi aggiuntivi ai nidi comunali” che erano dislocati presso il nido di Lora, con buona pace degli utenti che si erano iscritti e di coloro che questo servizio erano pronti a svolgere.

È stato chiuso lo “spazio bimbo” dove le mamme possono lasciare i bambini (senza dover stare con loro, ma potendoli affidare a educatrici) per tre giorni alla settimana: si tratta di un servizio molto prezioso a partire da chi, non avendo trovato posto nel nido regolare, è costretto a costruire una complessa organizzazione lasciando i bambini tre giorni alla settimana per poi appoggiarsi a nonni vari o babysitter, ma anche per chi può usufruire di part-time verticale e non si vede costretto a pagare la retta intera del nido e, infine, per quei bambini inviati dai pediatri per problemi di socializzazione o apprendimento.

Sono stati azzerati anche i laboratori del lunedì, il corso di musica e quello di massaggio neonatale molto apprezzati dalle famiglie e sempre pieni.

Precisiamo, a scanso di facili equivoci, che si trattava di servizi a pagamento, con quote differenziate per residenti e non residenti.

Tutti questi servizi avevano luogo al nido del quartiere di Lora.

Le educatrici hanno semplicemente ricevuto la comunicazione di una decisione già assunta. Nessuno ha parlato con loro direttamente. Ne hanno, semplicemente, avuto notizia dal sindacato (che aveva avuto una riunione con i vertici, e in particolare con l’assessore Negretti) e poi confermato dalla dirigente dr.ssa Gualdoni, che non ha potuto far altro che confermare loro che queste attività non ci saranno più.

Naturalmente la comunicazione dell’Ufficio Stampa comunale su questo fronte tace: si è infatti trovato modo di annunciare (dopo le lamentele) la riapertura (definita, bontà loro, “momentanea”) a Sagnino e in via Palestro dello “spazio gioco” (servizio a pagamento per bambini con la presenza di un adulto, genitore o altro) ma non v’è traccia del contestuale blocco dei servizi a Lora.
La decisione di questi giorni travolge e annulla servizi e iniziative costruite e strutturate nel tempo e che godevano presso i cittadini di notevole apprezzamento e indiscutibile successo (il corso di musica che era comunque a pagamento, aveva sempre la lista d’attesa).

Come abbiamo già detto, siamo testimoni di dati e non di opinioni.

Chiediamo alla cittadinanza di guardare i fatti concreti che si celano dietro gli slogan che inondano le teste di tutti noi e di aprire gli occhi sui processi regressivi di cui questa amministrazione si sta rendendo artefice.