CASO: COVID-POSITIVI TRA I SENZA TETTO.

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CASO: COVID-POSITIVI TRA I SENZA TETTO.

Quello che non doveva accadere è successo davvero.
Oggi la certificazione della presenza in città di sette persone senza dimora positive al Covid-19 rappresenta un atto d’accusa nei riguardi del sindaco e della maggioranza che ancora lo sostiene. Una sentenza di fallimento senza possibilità di appello.
Non ci sono giustificazioni, né spiegazioni accomodanti.
Mentre i cittadini si interrogano se ci siano altri Covid-positivi tra le persone che vivono tra portici e panchine e tutti coloro che hanno avuto interazioni dirette o indirette con costoro sono in allarme, è chiaro a tutti che ciò succede nella seconda metà di giugno, due settimane dopo che centinaia di persone sono state mandate in strada e le strutture aperte hanno decretato il “tutti fuori” tra una panchina, quattro chiacchiere con gli amici, una birra e un salto al centro diurno.
Come più volte ribadito il prendersi cura dei cittadini finisce là dove si abbandonano coloro che non sono in condizione di cavarsela da soli.

Il sindaco è responsabile della tutela della salute dei suoi cittadini. Il sindaco di Como è anche medico.
Ora la politica dello struzzo messa in campo da questo sindaco, combinata con il rozzo mono-pensiero leghista e declinata nelle propagandistiche grida manzoniane dell’assessora alla pseudo-sicurezza non deve far altro che assumersi, dinanzi ai cittadini e per intero, la responsabilità di questo evento davvero imperdonabile.
La gestione dei senza dimora nel tempo dell’emergenza Covid-19 si è manifestata per quello che è: inadeguata e, quindi, letteralmente disastrosa .
Sindaco, assessore alle politiche sociali e assessore alla sicurezza facciano un passo indietro dimettendosi