Ciclabile di Como: ultimi aggiornamenti e valutazioni

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Ciclabile di Como: ultimi aggiornamenti e valutazioni

Con delibera n 358 del 29.12.2020 la Giunta ha approvato il progetto definitivo della pista ciclabile e il relativo quadro economico. La delibera è stata adottata l’ultimo giorno utile dell’anno e si può dire meglio tardi che mai.

Leggendola un osservatore un po’ attento non può però non rilevare alcuni aspetti che suscitano perplessità:

– la tempistica dei conferimenti degli incarichi, iniziata nel marzo 2019 con la procedura di affidamento di revisione del progetto, si è conclusa solo a fine dicembre 2020 con il rapporto finale di verifica quindi dopo oltre un anno e mezzo.

-L’ammontare dei soli costi per spese tecniche, progettazione e verifica è di euro 123.222,14 oltre IVA come se si trattasse di un’opera di estrema difficoltà e particolarmente complessa. Tali spese, peraltro, sono solo quelle riconosciute a soggetti esterni all’Amministrazione per scelta della Giunta cha l’ha così giustificata “stante la necessità di possedere una competenza tecnica specifica(strutturale, idraulica, impianti  elettrici, geologia) e che attualmente tali competenze non sussistono in capo a questo ufficio, si rende necessario procedere con l’affidamento del servizio a professionisti esterni” (vedi delibera 233-2019).Peccato che tale motivazione sia stata smentita dallo Assessore Bella il quale, rispondendo ad una interrogazione del Consigliere Magatti in data 18.5.20 ha affermato “i tecnici interni, dipendenti del Comune, sono tutti qualificati e competenti a sviluppare l’aggiornamento del progetto, però esigenze derivate dalla carenza di organico non hanno consentito di impegnarli in questa attività professionale”. Appare evidente che la motivazione della delibera contrasta con le dichiarazioni dell’ex Assessore rendendola di dubbia legittimità; comunque il ricorso a soggetti esterni presuppone il compimento di verifiche che nessun Architetto e/o Ingegnere possieda le competenze; verifiche che non possono ritenersi assolte affermando che vi è carenza di personale. Stante l’urgenza, dovuta anche al ritardo della Amministrazione, sarebbe stato sufficiente modificare l’ordine delle priorità delle attività tecniche assegnate agli ingeneri Zuccala, Di Bartolo Longoni e dott. Grillo.

Inoltre i costi complessivi sono poi passati da circa 2 milioni di euro a 4,2 milioni. Delle due l’una: o in origine sono stati grossolanamente sbagliati i calcoli economici, o sono eccessivi gli aumenti stimati e accettati dalla Amministrazione superiori al 100% del valore iniziale. Trovare una logica spiegazione è arduo e tanto più lo è politicamente.

Ma le perplessità non terminano qui: oggi, gennaio 2021 è pronto l’avvio della fase esecutiva che comporta: la stesura del bando della gara di appalto, la indizione della stessa, la aggiudicazione, la stipula del contratto con lo aggiudicatario, l’avvio e la conclusione delle opere. In forza del Decreto Regionale di proroga, “entro e non oltre il 31.12.2022 deve avvenire la apertura dello esercizio e il collaudo nonché la rendicontazione di almeno 80% delle spese ammissibili”.

Considerato che l’iter istruttorio per prevenire all’approvazione del progetto è durato complessivamente oltre tre anni e tenuto conto degli adempimenti ancora da espletare (bando, gara, ecc.), che mediamente comportano tempi di circa due anni, a noi sembra realisticamente difficile ipotizzare che a fine dicembre 2022 tutti potranno usufruire e godere di una meravigliosa passeggiata in bicicletta lungo la Via dei Pellegrini?

Se è vero che la speranza, si dice, è l’ultima a morire, illudersi è ancora peggio, salvo credere nei miracoli, per i quali questa Amministrazione non pare attrezzata.

Vi è da sperare di sbagliarsi ma razionalità e pragmatismo impongono di rimanere scettici.

Giorgio Livio