Roberto, il perché del mio gesto: il sindaco non si assume le sue responsabilità

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Roberto, il perché del mio gesto: il sindaco non si assume le sue responsabilità

Noi giovani siamo stanchi di una “politica” che non affronta i problemi e quando li affronta lo fa in modo superficiale. Il sindaco e la giunta devono prendersi carico delle responsabilità che hanno chiesto di potersi assumere nel momento in cui si sono canditati e sono stati poi eletti; il sindaco è responsabile del benessere e della salute delle persone che abitano la città , anche di quelle che non vede, o meglio che non vuole vedere. Oggi è stato chiesto esplicitamente al sindaco di recarsi a visionare personalmente la particolare situazione dei portici di San Francesco, da sempre inaccettabile, ma adesso insostenibile: le persone dormono su cartoni e coperte, chi è fortunato ha un materassino e un cuscino; ogni giorno intervengono ambulanze e polizia, sia perché qualcuno sta male sia perché per il minimo diverbio nascono litigi accesissimi, spesso si litiga per un posto letto, la sporcizia è tanta e l’odore insopportabile (i bagni pubblici sono solo a pochi metri dai portici, ma vengono volontariamente tenuti chiusi a chiave, così come tutti gli altri in giro per la città). La situazione è insostenibile. Per tutta risposta il sindaco non si è degnato neanche di scendere dalla sua costosa auto, che ha tenuto accesa per tutto il tempo (in barba all’attuale e preoccupante situazione ambientale…..) interloquendo soltanto con il consigliere Bruno Magatti, il quale ha tentato di spiegargli la richiesta e le sue motivazioni. Il sindaco ha riferito che, finita la sua riunione, sarebbe andando a San Francesco: inutile dire che non si è presentato, e che quindi la sua “promessa” era solo un vile tentativo di evitare il confronto e l’assunzione delle sue responsabilità..

Oggi a Mario Landriscina è stato chiesto di provvedere con estrema urgenza a garantire “nelle sue funzioni” i diritti fondamentali che spettano ad ogni essere umano, solo semplicemente per il fatto di essere nato.

Quindi Como non ha bisogno del famigerato dormitorio su cui da anni I vari schieramenti politici litigano e fanno propaganda, strumentalizzandolo dimenticandosi che al centro della questione ci sono degli esseri umani; Como ha bisogno invece di una visione politica che deve dedicarsi a tutelare il benessere delle persone, rispettando ciò che la costituzione e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (articolo 25) prevedono, e cioè il diritto ad una casa, a un luogo sicuro grazie al quale poter vivere in una condizione di dignità e benessere.

Abbiamo già avuto la triste dimostrazione di come questo sindaco affronti il problema delle persone senza fissa dimora, per lui riducibile a semplice questione di decoro pubblico: nel 2017, durante il periodo di Natale, emanò un’ordinanza che vietava alle persone di “bivaccare” sotto portici (I posti dove le persone trovano riparo durante la notte), costringendoli di fatto ad allontanarsi dal centro della città spostandosi ai margini per non rovinare l’atmosfera natalizia a chi invece si recava in città per spendere soldi. Non è più accettabile una politica che mette il mantenimento dei privilegi di alcune persone sopra il benessere di altre.

Consapevoli del fatto che nascere e crescere in questa società significa essere educati alla competizione e all’orgoglio, vogliamo tranquillizzare il sindaco di Como dicendogli che ciò che ha fatto finora è più che sufficiente, non ha importanza se non concluderà il suo mandato, nessuno lo giudicherà per questo. Gli esseri umani commettono errori ed è comprensibile e saggio ammettere che non si è in grado di fare qualcosa, in questo caso politica. La città e le persone che la abitano meritano più rispetto e più umanità di quelli che questa giunta ha dimostrato in questi anni, quindi probabilmente in pochi saranno delusi delle sue dimissioni.

 

È il momento di partecipare attivamente alla costruzione di una società diversa: COMINCIAMO DA COMO

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Roberto Adduci